Dolce Toscana, tu dal monte al mare
appari quale terra singolare:
hai splendida natura in ogni parte
e molti insigni monumenti d’arte.
Ti lodano per l’olio o per i vini
ed anche per le pecore e i bovini;
e ti dan vanto ancor per i cavalli
e per il ricco dono dei metalli:
ma la tua vera gloria son gl’ingegni,
che d’alto onore ognuno stima degni.
Col sommo Dante, sono ovunque noti
Leonardo, Galileo e il Buonarroti.
La scelta di scattare Elisa nel borgo di Anghiari è legata al fatto che lei è di quelle zone, ma mai scelta fu migliore, la bellezza di questo luogo antico, magico, dove la storia e la leggenda si confondono e quello che ne esce è un racconto senzazionale.
Elisa è una ragazza meravigliosa per la quale essere rossi è un dono, il quale però riconosci e valorizzi col tempo.
Lei ha sempre pensato che la consapevolezza la si acquisisce con il tempo perché in adolescenza si è sminuiti, scherniti e talvolta emarginati, e questo porta a pensare di nasconderlo o eliminarlo.
Col tempo fortunatamente le cose cambiano: coloro che la disprezzavano hanno incominciato ad ammirarla, e crescendo ha compreso quanto realmente quel dono sia fantastico.
Ha iniziato ad amarsi e a preservare quella differenza che li rende unici.